OPERE DA UNA COLLEZIONE PRIVATA
Dopo una prima monografica a Urbino nel dicembre 2024, vengono esposte al pubblico copie in alta risoluzione di 15 opere autografe di Matilde Festa Piacentini.
Il nucleo originale, giunto nel 2014 da una collezione privata al laboratorio della Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università di Urbino Carlo Bo, è stato oggetto di restauro, supportato da tecniche di diagnostica e digitalizzazione per i Beni culturali.
Nell’occasione la ricerca ha svelato una personalità artistica versatile, pittrice, decoratrice e mosaicista, di grande fascino e talento. Matilde Festa Piacentini, formatasi inizialmente al Cairo con gli zii orientalisti Nicola e Paolo Francesco Forcella, è stata una vivace interprete nel panorama artistico italiano della prima metà del Novecento. Sposa del celebre architetto Marcello Piacentini, Matilde viene ingiustamente dimenticata dalla storia sia per ragioni politiche che, e forse principalmente, per misoginia. In mostra, oltre a un video che, con l’ausilio di un corredo documentario e icono-grafico, dà conto della vita e dell’opera, un touch screen permette di approfondire gli
studi diagnostici e la documentazione digitale relativa ai dipinti.
Giovedí 11 dicembre – ore 19:00 – Galleria IIC, Zamalek
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, clicca qui per registrarti
MATILDE FESTA PIACENTINI
WORKS FROM A PRIVATE COLLECTION
After a first solo exhibition in Urbino in December 2024, high-resolution reproductions of 15 autograph works by Matilde Festa Piacentini are now on display. The original corpus, which reached the Conservation and Restoration School of the University of Urbino “Carlo Bo” in 2014 from a private collection, has undergone restoration supported by diagnostic analysis and digitization techniques for Cultural Heritage.
The research revealed a versatile artistic figure—painter, decorator, and mosaicist—of remarkable charm and talent. Initially trained in Cairo by her orientalist uncles Nicola and Paolo Francesco Forcella, Matilde Festa Piacentini became a distinctive presence in the Italian art scene of the early twentieth century. Despite this, she was later unjustly forgotten, due to political reasons and, perhaps above all, misogyny.
The exhibition also includes a video featuring documentary and iconographic materials on her life and work, and a touchscreen that allows visitors to explore diagnostic studies and digital documentation of the paintings.
Thursday, 11 December – 7:00 PM – IIC Gallery, Zamalek