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ARTE & TEATRO

L’idea di questa mostra di bozzetti teatrali era venuta in mente a Dante Marianacci, il mio predecessore alla guida dell’Istituto Italiano di Cultura del Cairo.
Dante aveva speso molte energie nella letteratura teatrale e nella messa in scena: sue sono le splendide iniziative drammaturgiche degli allievi dell’Università del Cairo e di Ain Shams, più volte replicate nel teatro dell’Istituto.
Della creazione teatrale fanno parte indissolubile le scenografie: infatti erano lì, pronti, alcuni disegni all’uopo preparati dagli alunni dell’Accademia di Belle Arti di Roma. E sono qui riproposti.
Arrivato al Cairo a Febbraio 2014, fu una lieta sorpresa, per un discendente di quel Niccolò Sabbatini che progettò, nel 1600, teorizzandolo, l’apparato del Teatro Moderno.
Non solo scenografie ma idee, magie, trucchi e macchine per la genesi di quel tempo favoloso evocato nelle sacre rappresentazioni (il tempus illud) e, già, dal teatro cosiddetto “profano”.
Mi diedi subito da fare per realizzare una mostra di bozzetti italiani ed europei, possibilmente antichi – o almeno vecchi – appartenenti a una tradizione in cui l’idea si faceva azione. Trovai pezzi da collezione: alcuni a Praga, risalenti agli anni ’40 e ’50 dello scorso secolo, e curiosamente pertinenti, poiché legati alla storia delle “Mille e una notte”, o al fascino dell’esotico come “Turandot”.
Altri a Budapest: un magnifico prospetto per il “Giulio Cesare” di Shakespeare, un bozzetto per una scena di circo, due costumi popolari ungheresi (il signore e la servetta) apti ad una commedia salace, ma soprattutto un acquarello finissimo per “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller. Di particolare interesse e’ il bozzetto per un teatro neoclassico ungherese, che nell’esposizione e’ idealmente legato alla riproduzione di un sipario dipinto di un teatro neoclassico italiano: il Luigi Cicconi di Sant’Elpidio a Mare, un gioiello di raffinatezza in provincia.
A fianco delle scenografie di scena, sono anche esposti figurini per i costumi di vari personaggi teatrali. Alcuni ungheresi; altri francesi, disegnati con molta finezza dal pittore Alfred Grevin e provenienti dalle collezioni private del Prof. Francis Amin, grande amico dell’IIC Cairo, piu’ volte mentovato nelle nostre iniziative.
Acquarellate dal celebre artista, le 26 incisioni furono preparate per la Prima dell’Operetta “Madame l’Archiduc” di Offenbach a Parigi nel 1874.
Ecco che la dimensione “europea” di questa proposta artistica cominciava a formarsi, in fase embrionale ancora, con l’Italia e altri tre Paesi membri. Chiesi ed ottenni la partecipazione dei colleghi Consiglieri Culturali di tali Paesi, che hanno voluto onorare lo scrivente e l’Italia della loro adesione e condivisione – e li ringrazio.
Siamo in Egitto, culla del dramma religioso, delle processioni scenografiche dei sacerdoti, dei riti segreti che più tardi (si parla di millenni fa) sarebbero stati mutuati dalla Grecia con il nome di “Misteri”. Proprio sull’argomento della rievocazione del Divino si sono infatti aggiunte nuove promesse artistiche tratte dal Centro Cultuale Copto: giovani che si sono cimentati con il genere “scenografia” per la prima volta, e che qui offrono al visitatore alcune proposte per rievocazioni religiose in scena. Un grazie di cuore a S.G il Vescovo Amba Armia, che ha incoraggiato tutti in questa iniziativa.
Ho voluto integrare la collezione con tre pezzi assolutamente eccezionali, i bozzetti di scena del fortunato varieta’ musicale “Bada che ti mangio”, diretto, animato e reso famoso dal popolare attore comico italiano Toto’. Si trattava di un spettacolo composito, comprendente macchiette comiche, balletti e canzoni. Rimase famoso nella storia dei varieta’ per la dimensione e il costo astronomico delle macchina da scena, che spruzzavano ettolitri di acqua sul palcoscenico.
Questo progetto non intende fermarsi qui, sia su base geografica (cercheremo di esportare le opere in altre città egiziane e non solo) sia su base temporale: organizzeremo confronti scenografici tra Italia ed Egitto, cercando di coinvolgere quanti più Paesi dell’Unione Europea attraverso i rispettivi Consiglieri Culturali.
Vita somnium breve, dicevano i latini, ma tutti noi siamo attori su un grande palcoscenico: ci è richiesti di impersonare fino all’ultimo la parte che ci è stata assegnata dalla Sublime Volontà.

Paolo Sabbatini, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura del Cairo.

La mostra sarà seguita dal Concerto per corno inglese e pianoforte del “Duo Viennese”: Horvath e Horny.

Dal 10 al 19 novembre – Centro della Creatività.

1, Tarek El Horreya – Alessandria.
Inaugurazione 10 novembre ore 19.

Prenotazione non più disponibile

  • Organizzato da: IIC Cairo
  • In collaborazione con: Centro della Creatività– Alessandria.